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Può la storia di un essere dalla doppia natura di uomo/burattino rappresentare la sempiterna storia dell'umanità? Questo è, in fin dei conti, il senso delle dis-avventure di Pinocchio, sempre sospeso fra il giusto e l'ingiusto, fra il piacere e il dovere, fra leggerezza e profondità, il cui comportamento è lucidamente osservato dalla lente di ingrandimento della satira (tragicamente attuale di questi tempi).
Ora capisco perché Carlo Fruttero abbia inserito il romanzo di Collodi nella sua personale top list letteraria.