mercoledì 23 giugno 2010

Se la guida è Canetti...



Elias Canetti, Le voci di Marrakech, ed. Adelphi


"Io sogno un uomo che disimpari a tal punto le lingue della terra da non comprendere più, in nessun paese, ciò che dice la gente. Che c'è nella lingua? Che nasconde? Che cosa ci sottrae?".
Le grida dei ciechi di Marrakech forniscono lo spunto a Canetti per riflettere sul senso del linguaggio, della comunicazione. I ciechi urlano ed elevano al cielo il loro grido di lode ad Allah. Non hanno la vista, ma percepiscono il mondo e la sua sacralità attraverso suoni primigeni, indistinti, autentici.
Canetti ci dà la possibilità di entrare con lui in un universo contraddittorio, a tratti primitivo e favolistico, a tratti scaltro e industrioso. Dopo la lettura, nelle orecchie del lettore permane l'eco di grida lontane e, fra le dita, granelli di sabbia rossa.

di E.L.C.

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