martedì 26 ottobre 2010

Malika Ayane e Paolo Conte in "Little Brown Bear"



I drink some water, please
No whisky no champagne
I am a little brown bear

The town is for me a shock
As this smile now on you
What stranger what you say, say

But I see things
That you can’t see in your world
That you can’t see in your world

I come from some old form
Of sweet intelligence
No bow no reverence

I drink some water, please
No whisky no champagne
I am a little brown bear
I am a little brown bear
I am a little brown bear

I see the moon
So enigmatic for you
Fireball of honey for me mmm

I drink some water, please
No whisky no champagne
I am a little brown bear
I drink some water, please
No whisky no champagne
I am a little brown bear
I am a little brown bear
I am a little brown bear


Dall'album "Grovigli" (2010)

venerdì 22 ottobre 2010

Inneres Auge - L'ultimo capolavoro politico/poetico di Franco Battiato



Inneres Auge
Come un branco di lupi
che scende dagli altipiani ululando
o uno sciame di api
accanite divoratrici di petali odoranti
precipitano roteando come massi da
altissimi monti in rovina.
uno dice che male c’è a organizzare feste private
con delle belle ragazze
per allietare primari e servitori dello stato?
non ci siamo capiti
e perché mai dovremmo pagare
anche gli extra a dei rincoglioniti?
che cosa possono le leggi
dove regna soltanto il denaro?
la giustizia non è altro che una pubblica merce…
di cosa vivrebbero
ciarlatani e truffatori
se non avessero moneta sonante da gettare come ami fra la gente.
la linea orizzontale
ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
con le palpebre chiuse
s’intravede un chiarore
che con il tempo e ci vuole pazienza,
si apre allo sguardo interiore:
inneres auge, das innere auge
la linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
la linea orizzontale ci spinge verso la materia,
quella verticale verso lo spirito.
ma quando ritorno in me,
sulla mia via, a leggere e studiare,
ascoltando i grandi del passato…
mi basta una sonata di corelli,
perché mi meravigli del creato!

mercoledì 20 ottobre 2010

Agire come Bartleby lo scrivano - Omaggio a Ennio Flaiano



Preferire sempre di no.
Non rispondere a inchieste, rifiutare interviste, non firmare manifesti, perché tutto viene utilizzato contro di te, in una società che è chiaramente contro la libertà dell’individuo e favorisce il malgoverno, la malavita, la mafia, la camorra, la partitocrazia, che ostacola la ricerca scientifica, la cultura, una sana vita universitaria, dominata dalla Burocrazia, dalla polizia, dalla ricerca della menzogna, dalla tribù, dagli stregoni della tribù, dagli arruffoni, dai meridionali scalatori, dai settentrionali discesisti, dai centrali centripeti, dalla Chiesa, dai servi, dai miserabili, dagli avidi di potere a qualsiasi livello, dai convertiti, dagli invertiti, dai reduci, dai mutilati, dagli elettrici, dagli studenti bocciati, dai pornografi, poligrafi, truffatori, mistificatori, autori ed editori. Rifiutarsi, ma senza specificare la ragione del tuo rifiuto, perché anche questa verrebbe distorta, annessa, utilizzata. Rispondere: no.
Non cedere alle lusinghe della televisione.
Non far crescere i capelli, perché questo segno estremo ti classifica e la tua azione può essere neutralizzata in base a questo segno.
Non cantare, perché le tue canzoni piacciono e vengono annesse.
Non preferire l’amore alla guerra, perché anche l’amore è un invito alla lotta.
Non preferire niente.
Non adunarti con quelli che la pensano come te, migliaia di no isolati sono più efficaci di milioni di no in gruppo. Ogni gruppo può essere colpito, annesso, utilizzato, strumentalizzato.
Alle urne metti la tua scheda bianca sulla quale avrai scritto: No. Sarà il modo segreto di contarci.
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì. I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.

Ennio Flaiano, Diario degli errori, Adelphi ed.

domenica 17 ottobre 2010

Omaggio alla vita reale: “Lo sforzo umano” di Jacques Prévert


Lo sforzo umano
non è quel bel giovane sorridente
ritto sulla sua gamba di gesso
o di pietra
e che mostra grazie ai puerili artifici dello scultore
la stupida illusione
della gioia della danza e del giubilo
evocante con l'altra gamba in aria
la dolcezza del ritorno a casa
No
Lo sforzo umano non porta un fanciullo sulla spalla destra
un altro sulla testa
e un terzo sulla spalla sinistra
con gli attrezzi a tracolla
e la giovane moglie felice aggrappata al suo braccio
Lo sforzo umano porta un cinto erniario
e le cicatrici delle lotte
intraprese dalla classe operaia
contro un mondo assurdo e senza leggi
Lo sforzo umano non possiede una vera casa
esso ha l'odore del proprio lavoro
ed è intaccato ai polmoni
il suo salario è magro
e così i suoi figli
lavora come un negro
e il negro lavora come lui
Lo sforzo umano no ha il savoir-vivre
Lo sforzo umano non ha l'età della ragione
lo sforzo umano ha l'età delle caserme
l'età dei bagni penali e delle prigioni
l'età delle chiese e delle officine
l'età dei cannoni
e lui che ha piantato dappertutto i vigneti
e accordato tutti i violini
si nutre di cattivi sogni
si ubriaca con il cattivo vino della rassegnazione
e come un grande scoiattolo ebbro
vorticosamente gira senza posa
in un universo ostile
polveroso e dal soffitto basso
e forgia senza fermarsi la catena
la terrificante catena in cui tutto s'incatena
la miseria il profitto il lavoro la carneficina
la tristezza la sventura l'insonnia la noia
la terrificante catena d'oro
di carbone di ferro e d'acciaio
di scoria e polvere di ferro
passata intorno al collo
di un mondo abbandonato
la miserabile catena
sulla quale vengono ad aggrapparsi
i ciondoli divini
le reliquie sacre
le croci al merito le croci uncinate
le scimmiette portafortuna
le medaglie dei vecchi servitori
i ninnoli della sfortuna
e il gran pezzo da museo
il gran ritratto equestre
il gran ritratto in piedi
il gran ritratto di faccia di profilo su un sol piede
il gran ritratto dorato
il gran ritratto del grande indovino
il gran ritratto del grande imperatore
il gran ritratto del grande pensatore
del gran camaleonte
del grande moralizzatore
del dignitoso e triste buffone
la testa del grande scocciatore
la testa dell'aggressivo pacificatore
la testa da sbirro del grande liberatore
la testa di Adolf Hitler
la testa del signor Thiers
la testa del dittatore
la testa del fucilatore
di non importa qual paese
di non importa qual colore
la testa odiosa
la testa disgraziata
la faccia da schiaffi
la faccia da massacrare
la faccia della paura.

Jacques Prévert

mercoledì 13 ottobre 2010

You Learn - Alanis Morissette




I recommend getting your heart trampled on to anyone, yeah
I recommend walking around naked in your living room, yeah

Swallow it down ( what a jagged little pill )
It feels so good ( swimming in your stomach )
Wait until the dust settles

You live you learn
You love you learn
You cry you learn
You lose you learn
You bleed you learn
You scream you learn

I recommend biting off more than you can chew to anyone
I certainly do
I recommend sticking your foot in your mouth at any time
Feel free

Throw it down ( the caution blocks you from the wind )
Hold it up ( to the rays )
You wait and see when the smoke clear

You live you learn
You love you learn
You cry you learn
You lose you learn
You bleed you learn
You scream you learn

Wear it out ( the way a three-year-old would do )
Melt it down ( you're gonna have to eventually anyway )
The fire trucks are coming up around the bend

You live you learn
You love you learn
You cry you learn
You lose you learn
You bleed you learn
You scream you learn

You grieve you learn
You choke you learn
You laugh you learn
You choose you learn
You pray you learn
You ask you learn
You live you learn

martedì 5 ottobre 2010

"Tienti dritto e sorridi" - invito alla nonviolenza di Giuseppe Lanza del Vasto

Tieniti dritto e sorridi / fallo in ogni tempo, all’ora del cattivo umore / come all’ora del buon umore, / davanti a quelli che ti piacciono / e a quelli che ti ripugnano / nell’agiatezza e nelle strettezze / nella miseria o l’opulenza. / La malattia o la salute, / tieniti dritto e sorridi / tra coloro che si precipitano, / coloro che si agitano nel vuoto / o si urtano gli uni gli altri / tieniti dritto e sorridi / tra coloro che si fanno largo a gomitate, / coloro che tendono le mani per prendere, / o che si arrampicano e si destreggiano, / tieniti dritto e sorridi / tra coloro che discutono, / e coloro che si ingiuriano, / coloro che stringono i pugni, / coloro che brandiscono le armi, / tieniti dritto e sorridi / nel giorno della collera / e dello sbandamento, / quando tutto crolla e brucia, / tu solo in piedi nel panico, / tieniti dritto e sorridi / di fronte ai giusti dalla nuca rigida, / i giudici dalle virtù taglienti, / gli importanti che si dimenano, / tieniti dritto e sorridi / sia che venga fatto il tuo elogio, / sia che ti si sputi in faccia, / tieniti dritto e sorridi / a casa con i tuoi, / tieniti dritto e sorridi, / di fronte alla tua amata, / tieniti dritto e sorridi. / Nei giochi e nelle danze, / tieniti dritto e sorridi. / Nella veglia e i digiuni, / tieniti dritto e sorridi / solo nell’alto silenzio, / tieniti dritto e sorridi / al limitare del grande viaggio, / anche se i tuoi occhi piangono, / tieniti dritto e sorridi. // (Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto, Tienti dritto e sorridi).