domenica 14 aprile 2013

L'amore secondo Marguerite Yourcenar



"Assente, il tuo volto si dilata tanto da colmare l'universo. Passi allo stato fluido, quello dei fantasmi. Presente, si condensa; e raggiungi la concentrazione dei metalli più pesanti, l'iridio, il mercurio. Mi fa morire, quel peso, cadendomi sul cuore."

"Dove trovare scampo? Tu riempi il mondo. Non posso fuggire che in te stesso."

"Quando ti rivedo, tutto ridiventa limpido. Accetto di soffrire."

"E tu te ne vai? Tu te ne vai?... No, tu non te ne vai: io ti trattengo... Mi lasci nelle mani la tua anima come un mantello."

"Sei giorni fa, sei mesi fa, erano sei anni allora, e fra dieci secoli... Ah! Morire per fermare il Tempo..."

"Paura di niente? Ho paura di te."

"Le due del mattino. La città appartiene ai fantasmi, agli assassini, ai sonnambuli. Dove sei tu, in che letto, in che sogno? Se ti incontrassi, tu andresti oltre senza vedermi, perché noi non siamo visti dai nostri sogni. Non ho fame: questa notte non riesco a digerire la mia vita. Sono stanca: ho camminato tutta la notte cercando di buttare via il tuo ricordo. Seduta su una panchina, abbrutita mio malgrado dall'avvicinarsi del mattino, smetto di ricordare che sto tentando di dimenticarti."

Da Marguerite Yourcenar, Fuochi, Bompiani 2001

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