giovedì 28 aprile 2011
Nella mia mente è sopita una poesia di Fernando Pessoa
Nella mia mente è sopita una poesia
che esprimerà la mia anima intera.
La sento vaga come il suono e il vento
eppure scolpita in piena chiarezza.
Non ha strofa, verso né parola.
Non è neppure come la sogno.
È un mero sentimento, indefinito,
una felice bruma intorno al pensiero.
Giorno e notte nel mio mistero
la sogno, la leggo e riprovo a sillabarla,
e sempre la parola precisa è sul bordo di me stesso
come per librarsi nella sua vaga compiutezza.
So che non sarà mai scritta.
So che non so che cosa sia.
Ma sono contento di sognarla,
è una falsa felicità, benchè falsa, è felicità.
Fernando Pessoa
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mercoledì 20 aprile 2011
Baustelle - Gli Spietati
Vivere così senza pietà
senza chiedersi perché
come il falco e la rugiada
e non dubitare mai
non avere alcuna proprietà
rinnegare l’anima
come i sassi e fili d’erba
non avere identità
Gli spietati salgono
sul treno e non ritornano
mai più, non sono come noi
perduti antichi eroi
noi due che al binario ci diciamo addio…
non volere mai la verità
ottenere l’aldilà
navigare senza vento
migliorare con l’età
c’è un amore che non muore mai
più lontano degli dei
a saperverlo spiegare che filosofo sarei
Gli spietati salgono
sul treno e non ritornano
mai più, non sono come noi
falliti antichi eroi,
noi due che al binario salutiamo…
Gli spietati salgono sul treno e non ritornano
mai più, non sono come noi innamorati eroi,
noi due che al binario ci diciamo addio…
noi ci siamo amati
violentati
deturpati
torturati
maltrattati
malmenati
scritti lettere lo sai.
non ci siamo amati
divertiti
pervertiti
dimenati
spaventati
rovinati
licenziati
lo saprai
noi ci siamo persi
ritrovati
poi bucati
c’è un amore che mi lacera la carne
ed ancora tu lo sai
noi ci siamo amati
violentati
deturpati
c’è un amore che mi brucia nelle vene
e che non si spegne mai
noi ci siamo amati
violentati
deturpati
torturati
maltrattati
malmenati
scritti lettere lo sai.
Baustelle, I Mistici dell’Occidente, 2010
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martedì 19 aprile 2011
Pasolini, Petrolio e il dovere dello scrittore
Il mio dovere di scrittore è quello di fondare ex novo la mia scrittura: e ciò non è per partito preso, anzi, per una vera e propria coazione a cui non posso in alcun modo oppormi. Anche se io non l’avessi deciso e voluto, questo scritto doveva per forza essere – anche se magari non lessicalmente e formalmente – un ‘nuovo ludo’: tutto in esso è, infatti, greve allegoria, quasi medioevale (appunto illeggibile). Non posso venir meno a questo assunto. E il lettore mi perdoni se lo annoio con queste cose: ma io vivo la genesi del mio libro.
da Pier Paolo Pasolini, Petrolio, ed. Mondadori 2010, p.53
lunedì 11 aprile 2011
venerdì 8 aprile 2011
"Alla patria" di Giorgio Caproni
“Alla patria”
Laida e meschina Italietta.
Aspetta quello che ti aspetta.
Laida e furbastra Italietta.
Giorgio Caproni, da Poesie, ed. Mondadori
lunedì 4 aprile 2011
Valzer con Bashir - Trailer
Valzer con Bashir (2008) di Ari Folman
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