giovedì 24 settembre 2009

Le stelle polari di David Foster Wallace


Può la letteratura essere un antidoto alla solitudine? Può un essere umano sentirsi compreso da poeti, filosofi e scrittori? Certi scrittori e certe pagine di letteratura fanno questo effetto. L’effetto è quello di sentirsi profondamente a contatto con un’altra esistenza, un’altra spiritualità, oltrepassando i limiti fenomenici dello spazio e del tempo.
Questi erano i compagni di viaggio di David Foster Wallace (1962-2008), una delle menti più acute della letteratura contemporanea, di cui si sente la mancanza:

L’Apologia di Socrate di Platone
La poesia di John Donne e di Richard Crashaw
Raymond Carver
Moby Dick e Il grande Gatsby
Shakespeare, a volte
Il discorso sul metodo di Cartesio
I Prolegomena di Kant
Il Tractatus di Wittgenstein
Il ritratto dell’artista da giovane di James Joyce
Hemingway e Steinbeck Cormac McCarthy, Don DeLillo, A.S.Byatt e Cynthia Ozick
Philip Larkin, Louise Gluck e Auden

E.L.C.

2 commenti:

giardigno65 ha detto...

Grandissimo, anch'io pensavo di dedicargli un post questa settimana

Unknown ha detto...

straordinario...
una cattedrale...archi rampanti e guglie e vetrate colorate...
e un gobbo che sghignazza...!