mercoledì 9 settembre 2009

Una Los Angeles noir per "The Black Dahlia" [di Elda Lo Cascio]



Di Brian De Palma
Con Scarlett Johansson, Aaron Eckhart, Hilary Swank, Josh Hartnett
Noir, Usa 2006, 120’


Siamo nel 1947 in una Los Angeles funestata dal crimine. Bucky Bleichert (Josh Hartnett) e Lee Blanchard (Aaron Eckhart) sono due ex pugili ("Ice" e "Fire", "ghiaccio" e "fuoco", come i loro caratteri, diversi ma complementari) che si sfidano per l’ultima volta sul ring, scommettendo una somma di denaro sul loro incontro. Con il denaro vinto, Bucky può permettersi di mandare il padre malato in una casa di cura; nel frattempo viene assunto dalla polizia di Los Angeles. Bucky lavorerà in coppia con Lee, suo collega al commissariato di polizia. Ma la loro vita viene messa in crisi dal brutale assassinio di un’aspirante attricetta di Hollywood, Elizabeth Short (Mia Kirshner), soprannominata la "Dalia Nera".

Sullo sfondo di una Los Angeles cupa e dalle atmosfere noir, si intrecciano le storie di personaggi misteriosi, dalla bionda Kay Lake (Scarlett Johanssonn), diventata la donna di Lee dopo essere stata la preferita di un boss della Malavita organizzata, e una donna dalla vita torbida e ambigua (Hilary Swank), che sembra avere a che fare con la morte della Dalia Nera. La chiave di volta del misterioso omicidio, in un mondo di miserabili, sta ne “L’uomo che ride” di Victor Hugo, nella sua versione cinematografica degli anni ’20.
In questo, il film di De Palma sforna un finale diverso dal romanzo di Ellroy che lascia aperto il caso, così come davvero avvenne nel 1947 a Los Angeles.
L'americano James Ellroy, autore del romanzo “The Black Dahlia”, da cui è tratta la sceneggiatura del film, non è nuovo a vedere realizzare versioni cinematografiche dai suoi scritti. Il precedente “L.A.Confidential” era stato portato sul grande schermo nel 1997 da Curtis Hanson ed aveva vinto un Oscar proprio per la migliore sceneggiatura (oltre quello per la Migliore Attrice Protagonista a Kim Basinger).Dai romanzi di Ellroy emerge il lato oscuro di Los Angeles, dove il crimine, il sesso e le psicosi sono protagonisti assoluti della vita associata e dove Hollywood non corrisponde all’immagine edenica che tutti ammiriamo. Neppure quelli che definiremmo “eroi” sembrano essere del tutto esenti dal peso del peccato; comunque, il loro passato (se non il presente), è contaminato da delitti e affari illeciti.
Detto questo, pare difficile immaginare che la Los Angeles filmata da Brian De Palma sia stata ricostruita interamente a Sofia, in Bulgaria. Complimenti al nostro Dante Ferretti che ha fatto un ottimo lavoro di ricostruzione di interi quartieri della città. Ma voi spettatori quando, guardando “The Black Dahlia”, scorgerete le colline di Hollywood, non lasciatevi ingannare dalla finzione scenica: quelle sono le colline di Sofia.
Sito ufficiale del film: www.theblackdahliamovie.net

Elda Lo Cascio
(L'articolo è anche su www.cinematocasa.it)

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