mercoledì 23 luglio 2008

La ricerca del centro come nostalgia indoeuropea per Julio Cortàzar


Non voglio scrivere di Rocamadour, almeno per oggi, avrei tanto bisogno di avvicinarmi meglio a me stesso, lasciar cadere tutto quanto mi separa dal centro. Finisco sempre coll’alludere al centro senza la minima garanzia di sapere quel che dico, cedo al facile tranello della geometria con cui si pretende di far ordine alla nostra vita di occidentali: Asse, centro, ragion d’essere, Omphalos, nomi della nostalgia indoeuropea. Anche questa esistenza che qualche volta cerco di descrivere, questa Parigi dove mi muovo come una foglia secca, non sarebbero visibili se dietro non palpitasse l’angoscia assiale, il rincontro con il fusto. Quante parole, quante nomenclature per uno stesso scompiglio. A volte mi convinco che la stupidità si chiama triangolo, che otto per otto è la follia o un cane.

Da Julio Cortàzar, Il gioco del mondo

3 commenti:

arzach ha detto...

ho inserito il link del tuo sito nel mio blog www.acabhnews.blogspot.com. spero non ti dispiaccia. ciao

Elda ha detto...

Nessun problema. Belle le foto scattate a Londra. Ciao!

arzach ha detto...

grazie :-)