mercoledì 28 ottobre 2009

Il tema del doppio nel cinema – Da “Dottor Jekyll e Mr.Hyde" a “Sliding Doors” [di Elda Lo Cascio]



Come per la letteratura, il cinema non è rimasto indifferente al tema del doppio, dallo sdoppiamento della persona e dell’identità a quello, a volte meno inquietante, dello scambio dei ruoli fra persone. Eventi e personaggi, come in uno specchio, si raddoppiano e si intersecano in una realtà proteiforme dove ritrovare la propria identità è impresa piuttosto ardua.

DOTTOR JEKYLL E MR.HYDE
Dal romanzo di Robert L. Stevenson, la storia del Dottor Jekyll scienziato illustre che sperimenta su di sé una pozione da lui inventata per verificare sulla sua persona le teorie psicanalitiche sul doppio. A mezzo della pozione, Jekyll si trasforma ogni notte nel bieco Mr.Hyde, un feroce assassino di prostitute. La versione di Victor Fleming (già regista nel 1939 di “Via col vento”) è meno truce della versione del 1932 di Mamoulian, ma rimane memorabile per le sequenze in cui Jekyll elabora psicanaliticamente lo sdoppiamento della personalità attraverso i sogni deliranti dello scienziato. Spencer Tracy è il fenomenale protagonista del film sull’espressione della dualità insita nell’animo umano, sempre sospeso fra bene e male.(Di Victor Fleming con Spencer Tracy e Ingrid Bergman, horror, Usa 1941, 121 b/n)

LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE – VERTIGO
L’agente Ferguson (James Stewart) è a riposo perché, a causa della sua paura del vuoto, non è riuscito ad impedire la morte di un collega. Un amico di vecchia data lo contatta e gli affida il compito di sorvegliare la moglie (Kim Novak) che ha manifestato manie suicide. Ferguson accetta e pedina la donna per tutta San Francisco, scoprendone la personalità malinconica. Ma durante uno dei suoi appostamenti, Ferguson, vittima delle vertigini, non riuscirà ad impedire alla donna di buttarsi giù da un campanile. Dopo alcuni mesi dal tragico evento, un incontro casuale fra Ferguson e una donna straordinariamente somigliante alla suicida rimetterà tutto in discussione. Un film di amore e morte nello sfondo di un’onirica San Francisco dove i corpi prendono la consistenza di fantasmi, la realtà si duplica in un’atmosfera ipnotica e misteriosa. Straordinaria Kim Novak nel doppio ruolo di Madeleine/Judy.(Di Alfred Hitchcock con James Stewart e Kim Novak, thriller, Usa 1958, 128’)

INSEPARABILI
Elliot e Beverley Mantley (Jeremy Irons) sono due gemelli, affermati ginecologi. I due hanno caratteri diversi: l’uno ci sa fare con le donne, l’altro non proprio. Fisicamante sono però due gocce d’acqua. Questa assoluta somiglianza verrà usata dai due per metter in atto un gioco perverso di seduzione ai danni di Claire, dapprima paziente e amante di Elliot e poi di Beverley, ignara dello scambio. Uno dei migliori film di Cronenberg, in cui il tema dello scambio di identità anticipa lungometraggi in cui il doppio diventa invece sdoppiamento dell’identità di un solo individuo, come in “MButterfly” con Jeremy Irons o nel recentissimo “A history of violence” con Viggo Mortensen. “Inseparabili” è ispirato alla storia vera dei gemelli Steven and Cyril Marcus, suicidatisi entrambi con dei barbiturici nell’Upper East Side di Manhattan negli anni ’70.(Di David Cronenberg con Jeremy Irons, drammatico, Can 1988, 111’)

LA DOPPIA VITA DI VERONICA
Kieslowski ha caro il tema dei destini incrociati e delle vite parallele che, inconsapevoli le une delle altre, vivono gli stessi eventi e si ricongiungono attraverso un filo invisibile, come se le trame della nostra esistenza fossero già predisposte da Qualcun altro e attendessero soltanto di essere messe in atto da noi, ignari protagonisti. A Cracovia vive Veronika, una ventenne dalla voce bellissima. Veronika vive per il canto e morirà cantando durante un’esibizione in pubblico per via del suo debole cuore. Véronique è francese, ma è identica a Veronika e soffre della sua stessa patologia cardiaca. Per uno scherzo del destino Véronique abbandona il canto e si rifugia nell’amore, scampando così al tragico destino del suo alter ego polacco. Iréne Jacob, nel doppio ruolo di Veronika e Véronique, è stata premiata a Cannes nel 1991 come Miglior Attrice Protagonista.(Di Krzysztof Kieslowski con Irène Jacob, drammatico, Pol/Fra 1991, 98’)


FACE/OFF
Lo sdoppiamento della personalità attraverso il cambiamento dell fattezze fisiche. Sean Archer (John Travolta), agente dell’FBI, si trova di fronte a Castor Troy (Nicolas Cage), un pericoloso terrorista che gli ha ucciso il figlio in un’azione precedente. Quando il terrorista entra in coma, Sean ne approfitta e grazie ad un intervento chirurgico riesce a prendere le sembianze del criminale per tentare di neutralizzare la bomba da lui innescata. Ma il criminale si risveglia e prende il posto di Sean a lavoro e in famiglia. Il fascino di “Face/Off” consiste soprattutto nelle scene d’azione in cui il regista Jon Woo riesce a dare il meglio di sé grazie a due interpreti d’eccezione come John Travolta e Nicolas Cage, intrappolati in uno sdoppiamento di personalità che ha tutto il sapore della vendetta.(Di Jon Woo con Nicolas Cage e John Travolta, azione, Usa 1997, 137’)

SLIDING DOORS
Due film in uno. Due epiloghi diversi sulla base di scelte diverse. Tutto ciò che ci accade è conseguenza di una nostra azione, più o meno inconsapevole. Tutto accade per caso, o meglio, per volere del Caso. Le porte scorrevoli della metropolitana di Londra fanno da spartiacque per i destini paralleli vissuti da Helen (Gwyneth Paltrwow) nella stessa giornata. Cosa accadrebbe alla bella Helen se invece di tornare a casa in anticipo dopo essere stata licenziata, avesse perso del tempo? Non avrebbe trovato il fidanzato a letto con un’altra e per lei sarebbe stata tutta un’altra storia… Il film si ispira a “Destino cieco” (1987) del regista polacco Krzysztof Kieslowski. (Di Peter Howitt con Gwyneth Paltrow, commedia, Gbr 1998, 99’)

E.L.C.

L'articolo è anche su www.cinematocasa.it

1 commento:

Unknown ha detto...

I giochi di specchi, i processi ricorsivi, di cui il moltiplicarsi all’infinito dell’immagine di un oggetto tra due specchi piani paralleli è un esempio. Sono alla base dell’intelligenza, del genio. Così come si è manifestata in Gesù di Nazaret, Leonardo da Vini e Michelangelo Buonarroti. I loro stessi volti nella maturità erano simili, come in una camera degli specchi. Cfr. ebook (amazon) di Ravecca Massimo. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.